Caricatura Marina e Davide

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Travel & Food

lunedì 1 ottobre 2012

Fuerteventura: via col vento!



Ci siamo. La primavera è arrivata.
E’ tempo di organizzare la nostra prima vacanza del 2012!
Destinazione Francia: Gole del Verdon e Provenza!!
Non abbiamo però fatto i conti con la pioggia...il cattivo tempo quest’anno sembra non dare tregua.
Il cielo manifesta il suo malcontento con acqua, freddo e nuvoloni neri.
All’idea di trascorrere una settimana con k-way, ombrello e stivali un brivido freddo ci attraversa, e così inizia la ricerca per una destinazione alternativa.
Il tempo a nostra disposizione non è molto e quindi non possiamo scegliere mete troppo lontane, è aprile e le temperature non sono ancora alte, inoltre i voli non sempre sono disponibili e così le cose si complicano…
Ma quando si parla di viaggi, niente e nessuno ci ferma e alla fine ovviamente si parte!
Siamo un po’ scettici però…. la destinazione scelta non è tra quelle che avremmo voluto vedere e non abbiamo avuto modo di approfondire e raccogliere le informazioni necessarie, e soprattutto la guida che abbiamo acquistato non soddisfa per niente le nostre curiosità.
L’unica cosa sulla quale tutti sembrano essere concordi è il vento! Un’isola molto ventosa.
Io non sopporto il vento.
Solitamente lo stato d’animo delle nostre partenze è sempre lo stesso, un turbinio di emozioni: scoperta, avventura, immaginazione…questa volta è la preoccupazione a farla da padrona: ci piacerà?
Ma ormai non c’è più tempo per ripensamenti e dubbi,  i portelloni dell’aereo si aprono, e, come da copione il vento si fa subito sentire….è forte, ma non fastidioso, è abbastanza caldo, ti scompiglia i capelli, ma lo fa in modo piacevole, li allontana dal viso per permettere ai raggi del sole di scaldarti la pelle..mi piace!!
Per tutta la settimana il vento è stato compagno del nostro viaggio.


E’ stato un amico....
Tra le pianure aride e desertiche, fino alle montagne del Parque Natural de Betancuria, passando per l’oasi di Vega del Rio de Palmas.
E’ stato con noi tra i muretti a secco e le case bianche di Betancuria, raccontandoci il passato glorioso di questo villaggio, scelto da Jean de Bethencourt come luogo ideale per vivere.
Abbiamo percorso insieme le strade che ci hanno portato nel cuore dell’isola, fermandoci più volte lungo il percorso ad ammirare il paesaggio. E ogni volta ci sembrava ancora più misterioso, desolato e meraviglioso.



Ci ha fatto volare...
Sulla cima del Calderon Hondo, con tutta l’isola ai nostri piedi, ci ha fatto assaporare la sua potenza.
Ci ha fatto sentire come nel deserto del Sahara sulle dune del Parque Natural de Corralejo.
Correre a piedi scalzi sulla sabbia bianchissima con il vento che ti sospinge ti fa quasi credere di poter volare.
Respirare il vento è un’emozione unica, ti fa sentire libero e leggero.

Lo abbiamo visto arrabbiato...
Nella Peninsula de Jandia, nel sud dell’isola, il mare si vedeva solo in lontananza, la bassa marea lo aveva allontanato e davanti a noi si era creata una spiaggia immensa, sembrava però che fosse il vento con la sua forza e la sua prepotenza a tenerlo lontano….
Anche i gabbiani e degli strani uccelli con il becco a spatola non osavano volare contro la furia del vento, cercavano  riparo uno accanto all’altro, aspettando che la sua rabbia si calmasse.

La sua assenza...
Solo quando ci rifugiavamo dietro i muretti di pietra semicircolari costruiti sulle spiagge il vento si fermava, ma era solo un’illusione, perchè era li, ad aspettarci, per farci da guida tra le spiagge, le strade, i villaggi della sua isola.
Perchè Fuerteventura non sarebbe così affascinante se non ci fosse il vento, il suo vento, diverso dagli altri, perchè sono l’uno parte dell’altra.
Una simbiosi perfettamente riuscita, che ci ha affascinati, che ci ha fatto provare un legame per questa terra, che ci ha fatto venire voglia di tornare, che ci fa sentire la sua mancanza...


Da non perdere: capriole sulle dune del Parque di Corralejo

Cosa mangiare: queso de cabra

La colonna sonora: Offshore (Chicane)

Il libro da portare: “Vulcani e dintorni dell’io” di P. Luigi Rossi

Curiosità: Il nome di Fuerteventura ha origini controverse. Sembra che nell’antichità si chiamasse Planaria, per via della conformazione piatta di gran parte del territorio. Ma si parla anche di Herbania, riferito all’abbondanza di vegetazione che aveva in passato (un po’ difficile da credere se si osserva il paesaggio attuale…). E’ più attendibile credere che il nome derivi dalla parola berbera “bani” che significa muro. Pare infatti che un muro esistesse veramente e dividesse l’isola da costa a costa, dividendola in due regni.
C’è anche una spiegazione molto più romantica. Si dice che quando il conquistatore Jean de Bethencourt arrivò sull’isola esclamò “Que forte Aventure” e da lì il nome Fuerteventura.
L’ultima spiegazione, forse la più vicina alla realtà, è che il nome significhi semplicemente “vento forte”.

1 commento:

  1. Wow e doppio Wow! Peccato che in valigia non vi foste portati un aquilone!

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